In realtà questi segni li avevo già visti ma non pensavo fossero collegati a questo contesto.
Spesso, lungo le pareti di un edificio religioso, come quello del Battistero di Firenze puoi trovare spolia (ovvero il riutilizzo di elementi architettonici o decorativi di epoca romana) o il famoso e misterioso quadrato magico, il Sator.
Effettivamente i simboli che ho visto sulle colonne che fiancheggiano la Porta Sud del Battistero sono rettangolari! E invece no, non si tratta di nessun quadrato magico ne tanto meno di esoterismo ma di semplici ma affascinanti tracce della vita medievale della città.
Leggendo informazioni sul sito dell’OPA di Firenze ho visto che ce ne è anche un altro, non lontano dal battistero, in via dei Cerchi, ma questa volta non si tratta di un quadrato ma di un lungo solco.
Arriviamo al sodo: questi non sono altro che unità di misura adottate dal Medioevo e utilizzate fino a metà Ottocento.
Erano poste o incise sulle pareti degli edifici di modo tale che fossero accessibili a tutti.
Servivano per evitare controversie durante una compravendita: basti pensare alla frammentarietà del nostro paese prima dell’unità d’Italia e possiamo ipotizzare le diverse unità di misura adottate in ogni comune, regione, ecc. Insomma, ci si poteva sbagliare facilmente…e approfittarsene!
Ma andiamo per ordine. Il primo rettangolo, sulla colonna a destra del portale del battistero è chiamato “Piede di Liutprando”, re longobardo dal 712 al 744.
Pare che il re, viaggiando per il territorio milanese, viene a sapere delle tante frodi causando moltissime controversie durante la vendita o acquisto di un prodotto.
Allora il re pensò di appoggiare il suo piede su una lastra di pietra lasciandone l’impronta la cui misura sarebbe diventata quella ufficiale per gli scambi commerciali.
Nel corso dei secoli il valore del Piede di Liutprando varia da 39,2 cm a 54,4 cm, misura enorme se ci pensate, per un piede infatti, non a caso, nacque la leggenda che durò per secoli, secondo la quale Liutprando fosse un gigante!
Il bello di questa storia è che nel 1895, a Pavia, trovano i resti del re Longobardo. Pare fosse alto 1,73 e che i suoi piedi misurassero 25,4 cm il sinistro e 26,1 cm il destro. La somma di questi è di 51,5 cm. Direi che torna!
Dopo il piede di Liutprando viene introdotto il “Piede Fiorentino”. Lo troviamo sull’altra colonna, quella a sinistra del portale. Si tratta di un rettangolo più piccolo (del resto i fiorentini non hanno la pianta del piede lunga quanto i più alti nordici europei!).
Dal Duecento in poi, invece, viene introdotta l’unità di misura del “braccio”, proveniente dalla Palestina. Si dice che sia stata introdotta dai Crociati ma forse, più verosimilmente, dai mercanti Pisani. Si aggira intorno ai 60 cm. Quello di Firenze, ovvero quello in Via dei Cerchi, misura 58,32.
Si tratta di un lungo solco, inciso sulla parete. Forse un tempo era riempito da una sbarra di bronzo graduata.
A Firenze, oltre al “piede” e al “braccio” esistevano unità di misura come la “canna” (2,92 m) ed erano affisse sulle facciate dei palazzi principali e municipali, per il pubblico utilizzo.
Poi, in Francia, nel 1791, viene introdotto il metro come unità di misura che noi, neonato Regno d’Italia, adotteremo solo il 28 luglio 1861.
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